Export agroalimentare: i top 5

02/27/2019
by Sonia P.

 

 

Un valore complessivo superiore ai 40 miliardi di euro: è questo secondo le ultime stime quello che vale l'export nel mondo del comparto agroalimentare italiano. Perché le nostre eccellenze, sia nella produzione che nella lavorazione, fanno gola a molto mercati e quindi gli investimenti in questo settore sono sempre maggiori.

Ma se siete ancora indecisi su quali siano i settori che più interessano al mercato estero ci sono due cose importanti che dovete sapere: i prodotti italiani vanno fortissimo e c'è un partner affidabile come Italianprice.com che vi può sempre accompagnare in questo percorso,specialmente se siete alle prime armi e non sapete ancora bene come muovervi.
Le ultime stime ufficiali hanno individuati quali sono i settori dell'export italiano nel mondo dell'agroalimentare che hanno maggiore presa sui consumatori all’etero.

La classifica dei prodotti più esportati


Al primo posto nell'export ci sono cioccolato, caffè, the e spezie, oltre ai piatti pronti con quasi 7 miliardi di euro, seguiti sul podio di una ideale classifica dai vini a quota 6 miliardi, dalla pasta e dal pane (con tutti i derivati dalle farine) con quasi 3,8 miliardi. Al quarto posto i prodotti non lavorati provenienti da colture permanenti (intesi come gli agrumi o l'uva) e al quinto la frutta e gli ortaggi lavorati, oltre che in conversa, seguiti da prodotti lattiero-caseari, e carne lavorata e conservata.


Quali sono i mercati sui quali l'export italiano fa maggiore presa?

Certamente quello degli Stati Uniti e del Nord America, ma anche Germania, Francia, Regno Unito e Spagna, oltre a quelli dell'Estremo Oriente a partire dal Giappone. E ci sono Paesi che nonostante siano produttori rinomati, come la Francia per i vini o la Spagna per gli agrumi, cercano comunque la grande qualità italiana.
Quindi se siete i titolari di un'azienda, di grande produzione o a gestione familiare, la soluzione migliore è quella di puntare sui consigli di Italianprice.com che sostiene tutte le eccellenze italiane nel settore agroalimentare e le accompagna nel mercato estero dando una maggiore visibilità con il suo market place, una più efficace distribuzione e collocazione, un rapporto diretto con il consumatore finale grazie ad una rete efficace di contatti.

IGP e DOP: i marchi che spingono il Made in Italy nel mondo

02/26/2019
by Domenico A.

con un valore all’export di 7,8 miliardi di euro

DOP e IGP confermano il proprio ruolo strategico di traino dell’export del Made in Italy: +9,6%. L’Italia, leader mondiale per numero di DOP IGP con 814 prodotti Food e Wine raggiunge 13,8 miliardi di euro di valore alla produzione nel 2015, per una crescita del +2,6% su base annua e un peso del 10% sul fatturato totale dell’industria agroalimentare nazionale.

Le Indicazioni Geografiche continuano a rappresentare un fattore chiave della crescita del Made in Italy nel mondo, con un valore all’export di 7,8 miliardi di euro, pari al 21% delle esportazioni del settore agroalimentare e un trend positivo che sfiora la doppia cifra con un +9,6%. Il settore Food, composto da oltre 80mila operatori, vale 6,35 miliardi di euro alla produzione e registra una crescita al consumo del +1,7%, con un trend che nella Grande Distribuzione supera il +5%. Il comparto Wine, che raggiunge una produzione certificata di 2,84 miliardi di bottiglie, vale 7,4 miliardi di euro alla produzione con una crescita del +5,8%.

Il Sistema delle DOP e IGP in Italia garantisce qualità e sicurezza anche attraverso una rete che, nel 2016, conta 247 Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf e oltre 162mila interventi annui, in Italia, all’estero e sul web, effettuati da Organismi di controllo pubblici.

Gli areali di produzione delle denominazioni, nel loro complesso, coinvolgono capillarmente tutto il Paese, con zone ad alta presenza di filiere agroalimentari di qualità ed altre con intensità minore. L’analisi Ismea-Qualivita sulla ricaduta del valore economico delle filiere DOP IGP nelle Province italiane restituisce una fotografia dell’impatto del sistema IG a livello territoriale. Conferma, inoltre, una forte concentrazione, soprattutto nelle aree del Nord-Est e Nord-Ovest, con il 20% delle province italiane che copre oltre l’80% del valore economico complessivo, anche se si rilevano dinamiche di impatto diversi sui territori d’Italia per le varie filiere produttive.

Nel comparto agroalimentare, le prime tre Province, Parma, Modena, Reggio nell’Emilia, confermano l’importanza della Food Valley emiliana, grazie al numero di filiere DOP e IGP (34) che insistono nel territorio, ma soprattutto all’entità del valore economico delle produzioni maggiori (Parmigiano Reggiano DOP, Prosciutto di parma DOP e Aceto balsamico di Modena IGO, in primis).

Nel comparto Wine è il “Sistema Prosecco” a determinare il maggiore impatto sul territorio di Treviso e Verona, Province che presentano, comunque, altre numerose importanti denominazioni; seguono le Province di Siena, Cuneo, Asti e Firenze areali di produzione delle denominazioni storiche” toscane e piemontesi.

Quali sono i Paesi in cui esportiamo maggiormente il Made in Italy?

02/25/2019
by Domenico A.

 

Il recente rapporto Ismea-Qualivita 2017 sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole ci racconta di un percorso di crescita significativo: nel 2016 entrambi i comparti delle DOP, IGP e STG hanno visto un importante aumento delle esportazioni, + 5,8% sul 2015 e + 17,7% sul 2014.

Il nostro Pese ha ben 818 prodotti riconosciuti e conserva il suo primato a livello mondiale, con un valore di produzione più alto di sempre 14,8 miliardi ed export 8,4 miliardi nel 2016! Oltre un terzo della produzione italiana è destinata, infatti, alle esportazioni: parliamo di 542.009 tonnellate di prodotti del settore Food, di cui il 66% è stato esportato nei Paesi EU e il 34% in quelli Extra EU.

Di seguito la classifica dei 13 Paesi dove, nel 2016, abbiamo esportato di più nel settore Food DOP IGP, con accanto la percentuale di riferimento rispetto al totale export.

 

 

Ci troviamo, insomma, in un'ottima stagione per il mercato e per iniziare a vendere Made in Italy. E quale scelta migliore se non farlo con Italianprice.com?

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Come esportare riso italiano all'estero

02/24/2019
by Domenico A.

ll riso è la coltura più diffusa al mondo dopo il frumento, e anche in questo campo l'Italia è ai primi posti a livello mondiale. L'Italia, infatti, è il principale Paese produttore ed esportatore di riso dell'Unione Europea, tanto che non solo la coltura di riso copre oltre metà della superficie delle colture italiane, ma l'export italiano di riso nel mondo pesa per il 40% sul totale dell'export europeo.

Export Made in Italy: l'Emilia Romagna ha i prodotto più copiati

02/22/2019
by Domenico A.

Un danno incalcolabile per il sistema certificato delle produzioni alimentari che a livello regionale vale oltre 2,5 miliardi di euro e che fa dell’Emilia Romagna la prima regione in Europa per valore dei prodotti Dop/Igp

Sono i prodotti dell’Emilia Romagna gli alimenti più copiati e contraffatti al mondo. Se il Parmigiano Reggiano, il parmesan, è tra i prodotti più copiati e contraffatti al mondo non lo sono da meno il prosciutto di Parma e l’Aceto balsamico di Modena. Il dato emerge dal lavoro dell’Icqrf (Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari) che nel 2014 ha effettuato 60 segnalazioni ‘ex-officio’ in tutta Europa (dove appunto vige la tutela delle indicazioni geografiche) riguardanti pratiche imitative di prodotti Dop/Igp italiani, delle quali ben 40 relative a denominazioni dell’Emilia Romagna (in primis Parmigiano Reggiano, Aceto Balsamico di Modena e Prosciutto di Parma, appunto).

Un danno incalcolabile per il sistema certificato delle produzioni alimentari che a livello regionale vale oltre 2,5 miliardi di euro e che fa dell’Emilia Romagna la prima regione in Europa per valore dei prodotti Dop/Igp (15% del valore complessivo legato al paniere di quasi 1.300 Dop/Igp a livello Ue). Un sistema, quello dei prodotti Dop emiliano-romagnoli, che assorbe oltre il 90% del latte vaccino prodotto in regione, che sostiene l’economia di molte aree svantaggiate (il Parmigiano Reggiano rappresenta la prima Dop italiana per latte vaccino prodotto in montagna, circa 350.000 tonnellate contro le 77.000 del Trentingrana) e che concentra il 73% della produzione di prosciutti Dop italiani.

La rilevanza del mercato statunitense per queste due denominazioni (primo mercato estero di destinazione di Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma) e la contestuale importanza della tutela delle indicazioni geografiche oggetto di negoziato in ambito Ttip (l’accordo di libero scambio Usa-Ue) hanno rappresentato i motivi alla base di un recente studio della società di ricerche di mercato Nomisma su origine, italiansounding e tracciabilità dei prodotti agroalimentari.

Aceto Balsamico di Modena tra i prodotti più contraffatti

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Gli americani desiderano prodotti italiani originali, Italianprice è pronto per darglielo.

02/21/2019
by Domenico A.

 

L’Italia figura al primo posto tra i prodotti alimentari di origine esteri più ricercati. I risultati di una ricerca di Nomisma.

Se da un lato acquistano molti prodotti italiansounding, dall’altro i consumatori USA cercano e vogliono prodotti autentici. Il dato è emerso da uno studio realizzato dall’Area Agroalimentare di Nomisma su cosa pensa il consumatore statunitense in tema di origine, italiansounding e tracciabilità dei prodotti agroalimentari, sui dati di una survey che ha coinvolto 2.000 responsabili di acquisto di prodotti alimentari residenti in 6 aree metropolitane degli Stati Uniti.

Lo studio ha innanzitutto messo a fuoco il ruolo economico dei prodotti Dop/Igp regionali e le problematiche che questi affrontano in tema di contraffazione e imitazione sui mercati.

“Anche se in media la quota di prodotti made in Usa rappresenta il 73% della spesa alimentare delle famiglie – sottolinea Denis Pantini, responsabile settore Agroalimentare di Nomisma – nella parte rimanente l’italianità dei prodotti assume un ruolo di primo piano: l’Italia figura al primo posto come origine di alimentari esteri più ricercati (dopo viene il Canada poi la Francia), con una predilezione particolare verso formaggi, pasta, olio d’oliva, sughi e vino. L’origine italiana rappresenta per il consumatore americano una garanzia di qualità (lo pensa il 72% dei consumatori) e sicurezza alimentare (19%), anche se il fenomeno dell’italiansounding rende difficile capire ciò che è realmente italiano”.

Dunque i consumatori americani cercano i prodotti italiani ma acquistano quelli “italiansounding” quando non riescono a trovarli e non vogliono rinunciare al loro utilizzo.

Lo studio Nomisma ha appurato l’attenzione che c’è all’autenticità dei prodotti alimentari mostrando ai consumatori coinvolti nella survey due confezioni di Parmesan di produzione americana, il consumatore ha individuato la vera origine nel caso del trancio riportante un’etichetta con la sola menzione ‘Parmesan’ mentre ha attribuito l’origine italiana alla confezione che in etichetta aggiungeva il tricolore e altri segni richiamanti l’italianità.

 

 

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La fama del Made in Italy nel mondo e le contraffazioni alimentari

02/20/2019
by Domenico A.

La risposta al quesito sulle cause del fenomeno Italian Sounding non è semplice e deve necessariamente tenere in considerazione diversi fattori.
Come tutte le analisi di marketing partiamo innanzitutto dalla domanda. Secondo uno studio di Federalimentare oltre 1,2 miliardi di persone al mondo comprano almeno un prodotto agroalimentare italiano all’anno. Il risultato di un’indagine realizzato dall’Area Agroalimentare di Nomisma negli Stati Uniti conferma che l’Italia figura al primo posto come paese di origine dei prodotti alimentari più ricercati.

L’appeal del cibo italiano è fortissimo ed è in continua ascesa in tutto il mondo. Il gusto unico, la varietà dei nostri prodotti come pure lo status symbol dell’italian way-of-life ci pone ai vertici di tutte le classifiche. Secondo alcuni studi l’origine italiana rappresenta per i consumatori esteri una garanzia di qualità e sicurezza alimentare. Questa fama sta intercettando nuovi consumatori tra le classi medio-alte di alcuni paesi dove c’è un elevato inquinamento che causa danni all’agricoltura locale (ad esempio la Cina).

Tutti questi fattori generano un’ingente domanda di prodotti agroalimentari italiani, difficile da soddisfare completamente. Soprattutto nei casi di alcune produzioni DOP di nicchia (es. aglio di Voghiera, Lardo di Colonnata, Pomodoro San Marzano, etc.).

L’enorme richiesta purtroppo non viene appagata sufficientemente dai produttori nazionali, che quindi lasciano il campo a scaltri produttori esteri i quali ne approfittano ed immettono sul mercato prodotti contraffatti ma soprattutto delle imitazioni delle nostre eccellenze agroalimentari. Ovvero prodotti “fake” che richiamano alla presunta italianità attraverso l’assonanza del nome, dell’origine o della veste grafica generando quello che in Italia viene definito comunemente: fenomeno Italian Sounding.

L’origine del fenomeno Italian Sounding affonda le radici nelle attività degli immigrati di inizio secolo che nei nuovi paesi si diedero subito da fare, cucinando e producendo prodotti alimentari simili a quelli realizzati in Italia. Anche se, in assenza della materia prima, cominciarono presto ad adattare le ricette creando in alcuni casi prodotti che avevano sempre meno a che fare con quelli originali. Successivamente i discendenti degli italiani espatriati hanno industrializzato la produzione ed usato come marchio il cognome della famiglia o i nomi di alcune città italiane. Questo ha finito per influenzare i consumatori locali lasciando credere che si trattasse di prodotti tradizionali italiani.

Ma c’è anche un motivo economico che induce alcune fasce di consumatori esteri (di livello più basso) a preferire i prodotti Italian Sounding, ovvero le differenze di prezzo tra il prodotto imitato e quello autentico, che si attestano su una media del -30% rispetto all’originale ma che in alcuni stati raggiungono punte del -80%.

Oltre alla concorrenza del fenomeno Italian Sounding ci sono anche altri fattori che contribuiscono a frenare il Made in Italy nel mondo. In primis la presenza di barriere doganali e tariffarie in tanti mercati di sbocco, che rappresentano un ostacolo difficile da superare. Determinante anche la ridotta dimensione di molte imprese del settore agroalimentare, molto spesso aziende familiari poco strutturate, che non possono permettersi investimenti per raggiungere mercati esteri. Ed infine, uno degli elementi più importanti per l’esportazione, la mancanza di piattaforme distributive italiane all’estero che hanno invece fatto la fortuna dei prodotti francesi.

L’Italian Sounding si può combattere. Noi crediamo che la soluzione passa attraverso l’informazione ai consumatori esteri.  Secondo uno studio di Cia-Agricoltori Italiani i consumatori stranieri amano le eccellenze nostrane, ma conoscono solo il 5% di un paniere molto più ricco. Quello che arriva sulle tavole dei consumatori internazionali in cerca dell’autentico made in Italy, è solo una minima percentuale, circa 200 prodotti su 5847 referenze.

Authentico è l’App che aiuta i consumatori esteri a scoprire l’enorme patrimonio eno-gastronomico italiano. Li supporta nel riconoscere facilmente i prodotti originali Made in Italy e non essere ingannati.
Inoltre sostiene l’export anche per i piccoli produttori consentendo di comunicare direttamente al consumatore in target i loro prodotti ed di ottenere feedback circa la domanda di prodotti in un’area geografica.

Come esportare cibo biologico all'estero

02/20/2019
by Domenico A.

 

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Puglia, come far crescere l'esportazione

02/19/2019
by Sonia P.

La Puglia e i suoi prodotti enogastronomici sono da export? La risposta è positiva e si basa su numeri concreti: le ultime stime testimoniano infatti che è una delle regioni italiane con la maggiore crescita in questo comparto, il volume complessivo delle merci inviate all'estero è superiore agli 8 miliardi di euro come valore e rappresentano quasi i 3% dei prodotti esportati dall'Italia.


L'export dalla Puglia, un tesoro da scoprire


Scendendo nel dettaglio, i prodotti pugliesi sono esportati quasi in percentuali uguali tra il mercato europeo e il resto del mondo con una percentuale maggiore che tocca Germania, Spagna, Francia e Stati Uniti. E la vocazione della Puglia che ha nell'agricoltura, nella pesca e nella lavorazione di questi prodotti una delle sue risorse principali per alimentare l'economia, è un motore vincente per far crescere il movimento.

Ancora di più, appoggiandosi a chi di mercato estero se ne intende. Come Italianprice.com che ha sviluppato una rete di contatti importanti verso l'estero ed è il partner ideale per piazzare al meglio i vostri prodotti sul mercato.
L'export 'made in Puglia' si base su diverse eccellenze che qui hanno una produzione invidiabile. Parliamo delle uve da tavola, che arrivano all'estero sia come prodotto naturale sia come vini. Su tutti ci sono i rossi, ma engli ultimi anni stanno vivendo un momento di boom anche i rosati, sempre più apprezzati anche dal mercato oltre confine.


Ma la regione del tacco d'Italia va forte anche con la produzione di un olio extravergine di primissimo livello, tanto da essere un terzo della produzione italiana perché in queste terre le qualità e l'attenzione sono migliori come dimostrano anche le certificazioni IGP. E poi o prodotto ortofrutticoli, a cominciare dai pomodori con i loro derivati, i formaggi a partire dalla mozzarella e dalla ricotta di Bufala o ancora dalla burrata, i salumi come il capocollo, il salame dolce e piccante, le salsicce, senza dimenticare le ricchezze che arrivano dal mare.
Tutto contribuisce ad arricchire la voce esportazione, ma senza la possibilità di entrare dai canali giusti si rivela uno sforzo inutile. Italianprice.com grazie al suo marketplace  alla possibilità di avere esperti in questo campo che sanno indirizzarvi nella maniera più corretta anche traducendo passo dopo passo le informazioni utili per i clienti finali, è la soluzione ideale. Sarà sufficiente contattarci e provare per rimanere sempre soddisfatti.

Contraffazioni agroalimentare, qual è il giro d'affari?

02/18/2019
by Domenico A.

Qual è il giro di affari dei falsi prodotti agroalimentari all’estero ( italian sounding )? Ecco la risposta di Mario.

Mentre l’agropirateria (ovvero la contraffazione) dispone di dati e analisi più affidabili, il variegato panorama dei prodotti imitati all’estero (italian sounding) è difficilmente mappabile. Si stima che a livello mondiale questo fenomeno fattura circa 60 miliardi di euro, ovvero quasi il doppio di quello generato dall’export di prodotti originali e un po’ meno della metà dell’intero fatturato dell’Industria Alimentare italiana. I numeri sono impressionanti ed alcuni analisti affermano che questo valore è sottostimato. Si pensa che il fatturato arrivi addirittura a 100 miliardi. In quasi tutte le stime viene incluso anche il volume d’affare dei prodotti contraffatti (10% circa), sicuramente minimo rispetto all’Italian Sounding.

Diversi analisi condotte da Federalimentare indicano che due prodotti alimentari su tre venduti all’estero sono falsi.

In cima alla classifica dei prodotti più imitati ci sono: i formaggi freschi e stagionati, poi i salumi, ma anche vino, olio e aceto, le conserve e soprattutto i pomodori in scatola.

Dalle cifre e tendenze analizzate sempre da Federalimentare, contenuti nel suo Atlante Geografico del Food Made in Italy,presentato nel 2015, si apprende che in Nord America e Canada tra il 2001 e il 2010 il fenomeno dell’Italian Sounding è aumentato del 180%, e si calcola che oggi incida per il 25% sull’export complessivo del comparto. Contraffazione e Italian Sounding sono diffusi ovunque nel mondo, a cominciare dall’Europa, ma il picco è nel Nord America, dove il fenomeno ha un impatto per 27 miliardi di euro.
In Usa, dove si registrano percentuali sconcertanti (sono imitazioni il 97% dei sughi per pasta, il 94% delle conserve sott’olio e sotto aceto, il 76% dei pomodori in scatola, il 15% dei formaggi), solo 1 prodotto alimentare su 8 di quelli venduti come Made in Italy è realmente italiano.

Come esportare frutta e verdura all'estero

02/16/2019
by Domenico A.

Stai cercando un modo per esportare prodotti Made in Italy?

Sei nel posto giusto. ItalianPrice è un mercato globale di prodotti made in Italy.... bla bla bla

Prendere spunto idee e statistiche da https://www.egointernational.it/export-ortofrutta.html

Italian Sounding, di cosa si tratta?

02/15/2019
by Domenico A.

L’italian sounding è un fenomeno relativo al commercio di imitazioni di prodotti agroalimentari italiani che si fregiano di nomi italianeggianti. E’ molto diffuso negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, in America latina e in svariati altri mercati. Furbi produttori esteri, sfruttando la fama del cibo italiano, immettono sul mercato dei finti prodotti enogastronomici italiani utilizzando i colori, le immagini, i marchi e denominazioni che evocano l’Italia nella mente del consumatore inesperto. L’italian sounding si genera storpiando i nomi italiani. Da questa pratica vengono fuori dei termini come Parmesan, Salami, Barollo, Chianticino, che aiutano a vendere prodotti alimentari non italiani.

In altri casi si tratta di plagio di denominazioni di origine con una falsa etichettatura di Made in Italy. Per rafforzare il concetto viene talvolta abbinata anche l’aggettivazione geografica delle etichette con riferimenti a famose città italiane, come ad esempio Salama Milano, Salama Napoli, Caffè Verona, etc. oppure accompagnate da espressioni quali “tipo”, “stile”, “ricetta”.

Spesso si tratta di banali tentativi di imitazione (per noi italiani che conosciamo bene i nostri prodotti) che però hanno successo nella vendita all’estero a causa della limitata conoscenza dei nostri prodotti originali in alcuni paesi.

Il fenomeno Italian Sounding non và sottovalutato ed è uno dei principali problemi per l’espansione all’estero dei nostri prodotti alimentari. Si tratta di una forma di inganno verso il consumatore, una forma di concorrenza sleale che spesso sfocia in vera e propria truffa, tra l’altro molto redditizia per il contraffattore.

Tuttavia non va confuso con la contraffazione propriamente detta, che può essere legalmente impugnabile e sanzionabile. Purtroppo spesso, sopratutto al di fuori della Comunità Europea, non ci sono leggi che tutelano le nostre denominazioni.

Diventa pertanto strategico educare il consumatore estero a riconoscere la provenienza, l’originalità e la qualità del prodotto Italiano. Authentico è nata per questo scopo.

Come esportare prodotti tipici toscani

02/15/2019
by Sonia P.

Che cosa hanno in comune la finocchiona e il Chianti, il pecorino e i brigidini, la salsiccia e il castagnaccio? Sono tutte eccellenze alimentari toscane, provenienti da diverse zone della regione perché ognuna ha la sua tradizione, la sua ricetta, le sue materie prime. Per tutte però c'è una grande richiesta anche all'estero e con Italianprice.com c'è anche la certezza di raggiungere gli obiettivi dei produttori.



La Toscana infatti è conosciuta in tutto il mondo per la grande tradizione che accompagna la cucina, dagli antipasti al dolce. Ci sono salumi come il prosciutto crudo, il lardo di Colonnata, i salami a base di carne di cinghiale e arricchiti con il tartufo, paste tipiche come i pici e i maltagliati, sughi a base di ogni tipo di carne, pecorini di diverse stagionature e altri formaggi tipici, funghi freschi e sott'olio,
E ancora dolci (brigidini, panforte, panpepato, ricciarelli), olio extravergine d'oliva e tanto vino, dal Chianti al Sangiovese, dal Brunello di Montalcino alla Vernaccia e a Vin Santo.

Tutto questo però oltre che di eccellenti scelte nella lavorazione e nella confezione del prodotto ha bisogno di un canale di vendita preciso, affidabile, veloce e sicuro. Quello che propone il servizio di Italianprice.com, una garanzia di qualità.
A differenza di altri che operano in questo settore, infatti Italianprice.com è in grado di raggiungere direttamente il consumatore senza bisogno di altri passaggi che vanno a gravare sul prezzo finale del prodotto. Quindi chi si affida al nostro servizio ha la certezza di poter proporre un prezzo molto competitivo e di arrivare al cuore della gente.

Inoltre il marketplace di Italianprice.com è una vera vetrina di eccellenze tutte italiane e serve a far capire quali sono i veri valori alla base di un prodotto, quale è il processo che ha portato al risultato finale, quanto amore e passione ci sono dietro a quello che arriva sulle tavole. E per chi ne avesse necessità, c'è anche un servizio di traduzione in diverse lingue per allargare ancora di più il mercato di riferimento.

(bozza) Top Ten: Cibo italiano all’estero, la classifica dei 10 prodotti più esportati

02/13/2019
by Domenico A.

l Made in Italy continua a confermare il suo forte appeal nel mondo. Il cibo italiano rappresenta un’eccellenza che primeggia nel mondo per la qualità, la sicurezza alimentare e il rispetto delle tradizioni. Scopri la top ten

41 miliardi di euro: è quanto vale l’agroalimentare Made in Italy nel mondo, che continua la sua crescita rispetto al 2016. I dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, relativi al 2017, confermano il successo del cibo italiano all’estero e l’incremento dell’export. La ricerca “L’agroalimentare italiano nel mondo” ha individuato i prodotti più richiesti e i maggiori mercati di sbocco in tutto il mondo.

I prodotti italiani continuano ad essere, quindi, molto richiesti all’estero e il settore agroalimentare rappresenta sempre un’eccellenza del Made in Italy che primeggia nel mondo, nonostante il fenomeno Italian Sounding, per la qualità, la sicurezza alimentare e il rispetto delle tradizioni.

Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito e Spagna concentrano la metà dell’export del cibo italiano all’estero. Numeri importanti anche in Cina, dove ci sono grandi opportunità di crescita, e in Russia, nonostante le limitazioni dell’embargo. La sorpresa riguarda soprattutto l’esportazione di prodotti nei paesi che ne producono di simili, come avviene per il vino e lo champagne in Francia.

Classifica dei 10 prodotti Made in Italy più esportati nel 2017

  1. Cioccolato, caffè, tè, spezie e piatti pronti
  2. Vini
  3. Pasta, pane e farinacei
  4. Prodotti non lavorati da colture permanenti (tra cui uva, agrumi)
  5. Frutta e ortaggi lavorati e conservati
  6. Prodotti lattiero-caseari
  7. Carne lavorata e conservata
  8. Prodotti non lavorati da colture non permanenti (cereali, riso, ortaggi)
  9. Oli, grassi vegetali e animali
  10. Granaglie, amidi e prodotti amidacei
 

Sul podio, quindi, troviamo cioccolato, tè, caffè, spezie e piatti pronti, con 6,7 miliardi di euro (+8,6%), seguiti dai vini, con 6 miliardi circa (+6,4%), vengono poi pane, pasta e farinacei con 3,7 miliardi di euro (+4,2%). Gli aumenti più consistenti si registrano in particolare per pane e prodotti di pasticceria (+10,8%) e per i prodotti lattiero-caseari (+10,4%).

Anche se il cibo italiano all’estero continua ad essere ancora molto imitato, il settore agroalimentare rappresenta sempre un’eccellenza del Made in Italy. Per questo motivo è importante tutelarlo e valorizzarlo, continuando a puntare sulla qualità e sulla comunicazione. 

Se sei un’azienda e vuoi vendere all’estero, Authentico supporta le imprese italiane del settore agroalimentare a vendere di più all’estero, a diffondere e valorizzare i propri prodotti, ad identificare con precisione il target ed instaurare un dialogo. Se vuoi sapere com’è facile aderire al progetto basta compilare questa form.

(bozza) Come esportare spezie all'estero? Niente di più facile!

02/11/2019
by Domenico A.

 

Esportare spezie con Italianprice.com

Segliere di vendere delle spezie online con il nostro sito è l'opzione più semplice, efficace e semplicissima: per prima cosa caricate i prodotti sul nostro marketplace, ItalianPrice.com; poi potrete tradurlo in tutte le lingue desiderate e, con un semplice click, renderlo disponibile in tutto il mondo su un portale che racchiude il meglio del Made in Italy. 

Ma perchè scegliere Italianprice.com?

Semplice, perchè si tratta non solo di una vetrina sempre in espansione che offre tutto il meglio del Made In Italy garantendo una diffusione capillare del prodotto, ma anche perchè permette una doppia versione del sito, sia in italiano che in inglese, così da poter vendere sia in Italia che in tutte le parti del mondo

Inoltre i clienti potranno contattare direttamente l'azienda dove potrete fare affari in assoluta libertà.

Ma come iniziare a vendere totalmente GRATIS prodotti su Italianprice.com? Ecco la guida perfetta: come inserire prodotti su ItalianPrice.com

Come esportare tartufi all'estero?

02/10/2019
by Domenico A.

I tartufi sono un altro dei tesori italiani di cui raramente si parla, ma che riescono a dominare il mercato internazionale. La capillarità del tartufo italiano nel mondo è tale che, ad esempio, nel 2017 quasi il 60% delle esportazioni di tartufo negli Stati Uniti d'America (per un valore di oltre 21 milioni di dollari) viene dall'Italia. 

Un mercato ancora più vasto se si considera che questi dati prendono in coniderazione solo i tartufi puri e non i prodotti trasformati a base di tartufo, che da soli aggiungono un altro 40% al valore dell'esportazione italiana del tartufo. 

Export delle arance, tutti i consigli

02/09/2019
by Sonia P.

Tarocco comune, Tarocco nocellare, Navelina, Moro, Sanguinello, Tarocco Gallo e Washington Navel. Sono alcune delle più importanti varietà di arance coltivate in Italia, con le regioni del Sud che la fanno da padrone. La Sicilia in testa, come dimostra soprattutto la zona tra Agrigento e Siracusa con l'arancia di Ribera che è diventata anche DOOP dal 2011, ma anche Puglia, Calabria, Basilicata e Sardegna.

 

Arance all'estero, le mosse vincenti con Italianprice.com

 

Una produzione che fa diretta concorrenza con quella della Spagna, altra nazione leader in Europa, e che oltre a soddisfare le necessità del mercato italiano, ha il suo naturale sbocco all'estero con una novità importante.

Dall'inizio del 2019, grazie ad una serie di accordi commerciali e di intese tra i due governi, è possibile esportare le arance in Cina non più soltanto via nave, con i tempi tecnici che ovviamente lievitano, ma anche via aerea per accelerare l'arrivo della merce e renderla ancora più appetibile al pubblico.

Tutto questo significa che appoggiarsi si un leader del settore come Italianprice.com è la mossa giusta per posizionarsi al meglio in un settore strategico come quello dell'export di arance.

Grazie alla competenza dei nostri esperti, alla possibilità di avere diversi professionisti del settore che possono seguire sia la parte commerciale che quella della comunicazione (anche con una traduzione ad hoc per presentare il prodotto al mercato estero), alla rete capillare di contatti per ottenere la massima promozione, pensare di coltivare e poi commercializzare arance anche all'estero diventa una missione possibile.

Le arance e più in generale gli agrumi italiani, per la loro grande varietà, per la cura che ci mettono i produttori, per il vantaggio che offre la posizione naturale dei terreni e la sapienza di chi confeziona il prodotto finale, sono una delle tante eccellenze italiane nel campo della gastronomia.

Inoltre non necessitano di particolare procedure per il loro confezionamento. Ma per tutto quello che serve in vista della spedizione all'estero, il personale di Italianprice.com è a vostra disposizione, pronto a soddisfare ogni tipo di richiesta.

Come esportare la pasta all'estero, tutti i passaggi

02/06/2019
by Sonia P.

 

Da sempre è guerra aperta tra le nazioni del Mediterraneo, Italia e Grecia in testa, e la Cina su chi abbia avuto per primo l'idea ma in fondo importa relativamente.
La pasta storicamente è uno degli alimenti più diffusi e consumati al mondo anche se in realtà non in tutti i Paesi è consumata nel modo corretto (c'è anche chi la serve come contorno ai secondi piatti...) e proprio per questo produrla ed esportarla può rivelarsi un bell'investimento.
Ovviamente dipende dalla quantità di pasta che si vuole produrre, dalla qualità del grano o di altre farine da utilizzare, di quanto macchinari entrano nel ciclo produttivo. A tutto il resto però ci pensiamo noi: perché vendere online la pasta, fresca, secca e ripiena, grande al marketplace di Italianprice.com è molto più semplice e assicura anche un risultato finale migliore.

Come funziona l'export con Italianprice.com



I dati della produzione e distribuzione di pasta parlano chiaro: quasi il 60% di quella che viene fatta in Italia, indipendentemente dal formato e dalle materie prime, viene esportata. In cima alla lista dei Paesi raggiunti dai nostri prodotti ci sono la Germania, leader assoluto di importazioni con oltre 300 milioni di tonnellate in arrivo dall'Italia, ma anche la Gran Bretagna, la Francia e la Spagna, ma anche l'Est europeo con Lituania e Ucraina che superano anche la Russia.
Complessivamente sono circa 200 i Paesi nei quali oggi arriva pasta italiana (spaghetti, penne, fusilli, conchilie, ma anche tortellini, ravioli con i più svariati ripieni e molto altro) sia nei ristoranti che nelle case dei privati. Spedire la pasta secca è relativamente semplice, perché una volta imballata in maniera corretta non c'è altro lavoro da fare. Per quella fresca invece ci vogliono maggiori accortezze, bisogna rispettare la catena del freddo anche perché i tempi di consegna minimi possono andare dai 3 ai quattro giorni.
Grazie a Italianprice.com l'imprenditore può caricare direttamente tutti i formati e le confezioni di pasta che escono dalla sua produzione, renderlo disponibile all'acquisto semplicemente con pochi passaggi sul web e avere anche una descrizione dettagliata del prodotto nella lingua che gli serve per farlo conoscere ad un determinato pubblico. Così si può commercializzare in Italia e all'estero con la stessa efficacia.
Italianprice.com è stato ideato per eliminare in un colpo solo tutti i passaggi intermedi tra la produzione e l'utente finale. Per questo conviene a chi vende ma anche a chi compra, perché il prezzo al consumo può essere più basso di quello della Grande Distribuzione. E soprattutto assicura la massima libertà di movimento.


Qualche consiglio utile

Siamo a disposizione per ogni tipo di domanda e comunque iscriversi, caricare e vendere prodotti è gratuito.
Chi fosse interessato ad inserire un prodotto potrà consultare la nostra guida https://italianprice.com/it/come-vendere-prodotti-allestero-con-italianprice/

Come esportare formaggi all'estero?

02/04/2019
by Domenico A.

Come esportare formaggio all'estero?

Il formaggio italiano segna un record storico nel 2018, con un aumento dell’8% in quantità esportata rispetto al 2017, quando si arrivò a 412 milioni di chili. E’ quanto emerge da un’analisi Coldiretti su dati Istat relativi ai primi due mesi dell’anno, diffusa in occasione della Giornata mondiale del latteindetta dalla FAO per ricordare l’importanza dell’alimento e dei suoi derivati per la dieta. La dimostrazione più eclatante del successo è che i francesi siano diventati i principali consumatori di formaggi Made in Italy. Quasi il 20% delle esportazioni complessive dall’Italia finisce proprio sulle tavole d’oltralpe, in ulteriore aumento del 2% nel 2018 dopo essere praticamente raddoppiate nel giro degli ultimi dieci anni. Oggi le esportazioni di formaggio italiano in Francia sono largamente superiori a quelle di formaggio francese in Italia.

 

I formaggi più esportati

Il secondo mercato di sbocco è oggi rappresentato dalla Germania, dove l’export è cresciuto del 9%, davanti alla Gran Bretagna dove nel 2018 si è verificato un aumento del 10% delle spedizioni, e agli Stati Uniti, anche qui in aumento (+7%). Ma i prodotti caseari italiani crescono anche in Paesi tradizionali produttori come l’Olanda (+19%) e la Svizzera (+10%). In cima alla lista dei formaggi italiani più richiesti all’estero ci sono il Grana Padano ed il Parmigiano Reggiano che in quantità rappresentano il 22% del totale esportato guidando la lista del 51 formaggi italiani che hanno avuto il riconoscimento dell’Unione Europea come denominazione di origine (Dop/Igp). I formaggi Made in Italy più esportati sono purtroppo anche quelli più taroccati nel mondo; le imitazioni hanno superato addirittura i prodotti originali, dal Parmesao brasiliano al Reggianito argentino fino al Parmesan canadese, australiano e statunitense. Il successo dei formaggio italiano all’estero è la punta dell’iceberg del segnale di ripresa registrato nel settore lattiero caseario nazionale, dopo l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte entrato in vigore in Italia il 19 aprile 2017 che ha rivitalizzato il mercato.

Come esportare mozzarella

02/04/2019
by Domenico A.

Come esportare la Mozzarella 

(bozza) Come esportare pomodori (pelati, cubettati, pomodorini etc.)?

02/04/2019
by Domenico A.

Vendere pomodori online

 

 

 

Per l'esportazione in sè, poi, ci sono le diverse norme in base ai paesi di destinazione: Nell'Unione Europea le norme sono fissate da tempo e prevedono controlli sulla qualità e sulla produzione della materia prima; Negli Stati Uniti d'America, invece, bisogna passare il controllo della FDA, sigla che sta per Food and Drug Administration, deputato al controllo di igiene sui prodotti in commercio.

Una volta che vi siete assicurati che i vostri prodotti rispettano alla perfezione le norme dei paesi di destinazione e che sono in possesso di tutti i documenti necessari, non vi resta che affidarvi ad Italianprice.com, il nostro portale online leader nel settore.

Il nostro sito garantisce una presenza capillare e un'ottimo posizionamento di ricerca, la presenza di esperti del settore, come traduttori ad hoc per adattare al meglio le schede dei prodotti in base ai diversi mercati internazionali e la garanzia di un reparto comunicativo di alta qualità.

Ma come iniziare a vendere su Italianprice.com? Ecco la guida perfetta: come inserire prodotti su ItalianPrice.com

Come avere successo nell'export di salumi?

02/03/2019
by Domenico A.

L'Italia è leaer mondiale nell'esportazione di conseve suine, comunemente definite salumi. Precedentemente, al primo posto, c'era la Germania, ma anche lei ha enormemente aumentato l'importazione di prodotti italiani, aumentando le importazioni del 4% in più, scegliendo i nostri salumi invece di quelli spagnoli. 
Un maggiore aumento si è avuto anche in Francia, dove l'aumento nel biennio 2015-2016 è stato pari al 7%, scelta preferita rispetto ai salumi tedeschi. 

Il grandioso successo dei salumi italiani è "rinato" dal 2013, quando dal maggio di quell'anno tutti i salumi italiani (salami, pancetta, coppa, prosciutto e tutti i salumi a breve stagionatura) hanno potuto iniziare ad essere esportati negli USA. Da allora il successo dei salumi italiani in America è sempre stato in ascesa, vista anche la passione per il made in Italy e per i prodotti artigianali.

Perchè non iniziare a vendere salumi online? Ma come farlo?

Vendere  i salumi online

Vendere salumi in Germania, in Francia, in Spagni o addirittura neglu Stati Uniti d'America, specialmente se si è dei piccoli produttori "artigianali", è un'attività che ormai non può prescindere dal commercio online

Salame di Felino, Prosciutto di Parma, Prosciutto San Daniele, Coppa e Pancetta Piacentina, Sopressata Calabrese...la lista di salumi tipici italiani è davvero molto lunga, tutti prodotti IGP, DOP, DOC, o comunque con un marchio "Made in Italy" in grado di farsi facilmente strada nel mercato globale. 

Avere il Made in Italy, con tanto di certificazioni apposite è il primo passo per poter accedere facilmente alla vendita online, poi, ovviamente, tutte le certificazioni necessario (come abbiamo detto, IGP, DOP, Made in Italy etc.) si posson ottenere esclusivametne con una filiera produttiva controllata e a norma di tutte le leggi vigenti. 

Per l'esportazione in sè, poi, ci sono le diverse norme in base ai paesi di destinazione: Nell'Unione Europea le norme sono fissate da tempo e prevedono controlli sulla qualità e sulla produzione della materia prima; Negli Stati Uniti d'America, invece, bisogna passare il controllo della FDA, sigla che sta per Food and Drug Administration, deputato al controllo di igiene sui prodotti in commercio.

Una volta che vi siete assicurati che i vostri prodotti rispettano alla perfezione le norme dei paesi di destinazione e che sono in possesso di tutti i documenti necessari, non vi resta che affidarvi ad Italianprice.com, il nostro portale online leader nel settore.

Il nostro sito garantisce una presenza capillare e un'ottimo posizionamento di ricerca, la presenza di esperti del settore, come traduttori ad hoc per adattare al meglio le schede dei prodotti in base ai diversi mercati internazionali e la garanzia di un reparto comunicativo di alta qualità.

Ma come iniziare a vendere su Italianprice.com? Ecco la guida perfetta: come inserire prodotti su ItalianPrice.com

Esportare pesce all'estero

02/03/2019
by Sonia P.

Il mercato continentale del pesce, non solo quello dei Paesi che appartengono all'Unione Europea, si basa molto sull'export ed è anche il più ricco al mondo. Si calcola infatti che anche in Paesi storicamente ricchi di pesce, come l'Italia, la Spagna, la Grecia, la Francia, ci siano comunque quote importanti di export, anche per rispondere alle leggi comunitarie in materia, che vanno quindi soddisfatte. Ecco perché questo genere di commercio fiori dai nostri confini, anche verso altri continenti, è un settore in crescita ma anche in continua evoluzione, e può tornare sicuramente utile affidarsi a chi conosce bene la materia.

I nostri consigli


Gli esperti di italianprice.com, che opera da tempo nel settore dell'export con grandi risultati, sapranno come indirizzarvi, perché ci sono varie fasi e criteri da soddisfare. In primis, ovviamente, quello della materia prima: il pesce fresco, ancora più di altri alimenti presenti in commercio, deve soddisfare standard elevati di qualità ma soprattutto di sicurezza che corrispondano ad una perfetta conservazione. Ecco perché i prodotti destinati al mercato interno ma ancora di più quelli per l'export devono essere assolutamente rintracciabili indicando la loro zona di provenienza, devono rispettare i criteri di qualità e igiene alimentare. Devono essere insomma una garanzia per l'utente finale che apprezzerà doppiamente la cura avuta anche nel confezionare il prodotto.


Inoltre tutti i tipi di pesce, a differenza di altri prodotti alimentari che esportiamo (come olio, miele, pasta secca, riso e molto altro), ha bisogno per la spedizione di un rigosoro processo di congelamento, con un trattamento specifico che aiuti a mantenere la catena del fresco e quindi a far arrivare al distributore all'estero e successivamente al consumatore un alimento sicuro, oltre che di elevata qualità. Anche per questo, appoggiarsi allo staff di professionisti che fanno parte di italianprice.com è un valore aggiunto perché assicura un risultato finale ottimale.

I pesci più richiesti all'estero


Ma quali sono i prodotti ittici italiani più richiesti all'estero? A seconda dei vari Paesi ci sono richieste specifiche: in Francia vanno molto forte i calamari, i calamaretti i branzini, i merluzzi, le seppie e le triglie, orate e branzini sono richiesti anche in Turchia e Grecia, in Spagna soprattutto il pesce spada, i cefali, i dentici, i rombi, ma anche le trote (sia intere che a filetto), gli scorfani e le ricciole. E ancora, in Gran Bretagna i calamari, le capesante, le code di rospo, i persici, in Germania gli sgombri, i merluzzi, i polipi, le razze e le cernie e nei Paesi africani più vicini, come Tunisia e Marocco, gli scorfani, i pesci San Pietro, le cernie e i pagelli.
Tutti questo però ha bisogno di una serie di passaggi specifici e il prodotto finale va accompagnato da diversi documenti per rispettare le regole che grazie italianprice.com sarà più facile osservare appieno.

Come vendere peperoncino?

01/31/2019
by Italian Price

Se stai leggendo queste articolo molto probabilmente desideri coltivare peperoncino e poi rivenderlo per guadagnarci, ottima intuizione!

Per prima cosa bisogna a disposizione un terreno soleggiato, secodo fattore molto fondamentale è riuscire a vendere il peperoncino che siamo riusciti a produrre.

Di canali commerciali ce ne sono molti se si ha esperienza nel campo ma oggi vi proporremo il più semplice e veloce, è la vendita di peperoncino online.

Pensiamo che solo nel 2013 la tunisia ha esportato 800 tonnellate di peperoncino destinato all'Europa. 

Se scegli l'opzione online è possibile caricare i prodotti sul nostro marketplace: ItalianPrice.com, dove una volta inserito il prodotto potrai tradurlo o farlo tradurre in un click rendendolo disponibile in tutto il mondo, questo portale racchiude esclusivamente il meglio del Made in Italy.

Proviamo a spiegare velocemente cos'è e cosa fa ItalianPrice.com, è una vetrina dove è possibile caricare i prodotti e tradurli, immaginate un sito web dove ogni utente può caricare i propri prodotti con il nome della propria azienda con due intefacce, una in italiano per vendere in italia e una inglese per vendere in tutto il mondo. 

Inoltre i clienti potranno contattare direttamente l'azienda dove potrete fare affari in assoluta libertà.

Per ogni domanda non esitare a fare click sul bottoncino contatti in alto.

Se desideri imparare ad inserire un prodotto è possibile consultare la seguente guida: come inserire prodotti su ItalianPrice.

Come esportare all'estero

01/30/2019
by Italian Price

Sempre più aziende italiane si stanno affidando al web per esportare nel mondo i Made in Italy, oggi vi parlerò del nuovo modi di fare e-commerce e vendere esclusivamente il Made in Italy. 

Ci serviremo del Marketplace: le aziende potranno caricare i loro prodotti per poi tradurli in lingua inglese per renderli di sponibili nel mondo, il cosi detto B2C. Business to Consumer. B2C.

ItalianPrice, il marketplace B2C strategico per piccole e medie imprese

 

 

Come avere successo nell'export del miele?

01/30/2019
by Italian Price

Come avere successo nell'export del miele?

Mai come in questi anni il Made in Italy alimentare italiano ha allargato le sue produzioni: accanto ai molti prodotti tipici sono cresciuti molti altri, con la riscoperta da parte di molti della vita in campagna e all'aria aperta.

Come la produzione del miele che soddisfa i bisogni degli italiani ma ha trovato un canale privilegiato anche all'estero.                        

Come muoversi nell'export del miele

Il miele italiano in effetti è uno dei più apprezzati, come dimostrano alcune stime recenti: i principali mercati, alla luce dei dati relativi all'export alimentare, sono quelli della Germania e della Francia, con una percentuale che supera il 30%, ma va forte anche in Gran Bretagna, per un volume di vasetti che sfiora i 10 milioni di chili all'anno.

Numeri importanti che confermano come investire in questo settore sia una mossa vincente e perché affidarsi a italianprice.com diventi ogni giorno di più strategico.

Il commercio online infatti è diventato un'esigenza, ma anche una risorsa sempre più pressante, perché così è possibile accedere ad un numero maggiori di canali distributivi e quindi di clienti, poter avere a che fare con acquirenti esteri grazie all'assistenza di un traduttore qualificato e avere una vetrina efficace con un portale appositamente dedicato e pronto a trasformarsi in un  negozio vero e proprio.

Quello del miele e dei prodotti da esso derivati è un mercato in continua evoluzione. Pensate soltanto alle molte varietà di miele biologico che possono essere commercializzati, con tanto di certificato: andiamo dai più classici, come il miele di acacia, il miele millefiori, alle varietà derivanti dai frutti come il miele di corbezzolo, il miele di agrumi, il miele di zagara, oppure ancora ai diversi generi di piante ed essenze, come il miele di biancospino, il miele di castagno, il miele di lavanda, il miele di eucalipto.

E abbiamo citato solo quelli principali, perché in realtà ci sono molte sottospecie derivate che rappresentano un genere molto ricercato nel prodotto dell'export mondiale e quindi sono un bell'investimento.

Alcuni consigli utili

Grazie all'appoggio di italianprice.com cominciare al meglio un'attività nell'esportazione di miele sarà più semplice, studiando anche la confezione giusta, più accattivante, i possibili abbinamenti con i dolci, con i formaggi, con tanti prodotti della catena alimentare che si consumano non soltanto a colazione.

E per ogni prodotti è possibile allegare una descrizione specifica sul tipo di alimentazione delle api che lo producono, sul loro habitat, sulla cura che mette l'apicultore nel realizzare un miele assolutamente naturale e quindi adatto per consumatori di tutte le età.

Il vantaggio è anche quello di potersi muovere nel libero mercato con cognizione di causa, perché se i prodotti italiani, da sempre, non temono concorrenza, è necessario avere una serie di conoscenze specifiche sulle pratiche da seguire, sui documenti da presentare, sulle formule di commercio più efficaci perché alcune regole sono decise dall'Unione Europea e altre dipendono dai singoli Stati.

Come vendere all'estero con gli e-commerce?

01/27/2019
by Italian Price

A seguito dello sviluppo tecnologico molte piccole e medie imprese di sono affidate agli e-commerce per vendere i propri prodotti all'estero ed aumentare il fatturato. 

Per questo abbiamo pensato di sviluppare una piattaforma capace di vendere prodotti da ogni parte del mondo, ogni persona potrà accedere tramite uno smartphone o tablet dovunque sia e fare un acquisto; una rivoluzione di scambio tra paesi, basta pensare ai colossi Alibaba.com e AliExpress.com

 

 

Come esportare vino all'estero?

01/22/2019
by Angelina

In ellstimento

Come vendere all'estero?

01/18/2019
by Italian Price

Come vendere all'estero?

Quanti di noi si sono posti questa domanda? Come posso vendere prodotti made in italy ad un mercato estero?

Ci sono vari modi per vendere un prodotto all'estero, il primo si tratta del commercio offline, che consiste nel partecipare alle fiere e farsi conoscere al pubblico, il secondo, soprattutto per le nuove generazioni è il mercato online

Come acquistare prodotti agroalimentari all'estero?

01/18/2019
by Angelina

Fare una ricerca su google con la parola chiave vendere i prodotti agroalimentari all'estero

Estrarre le informazioni piu importanti per creare un articolo migliore degli altri. Parlare di ItalianPrice.com

ad esempio: il nostro marketplace offre un servizio di export bla bla bla...

Come vendere su amazon da privato?

01/17/2019
by Alessandro B.
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