Perché le industrie agroalimentari italiane non competono a livello internazionale?

03/21/2019
da Domenico A.

Nonostante l'Italia abbia il più gran numero di prodotti IGP e Dop e il prodotto agroalimentare del nostro Paese sia il più desiderato al mondo, siamo solo al quinto posto per quanto riguarda le esportazioni. Una situazione abbastanza strana, dovuta, tuttavia, alla storia del nostro paese e ad iverse motivazioni che danneggiano il mercato italiano dell'export. 

Le motivazioni principali sono, principalmente, quiattro, oltre le ragioni politiche e legislative di cui non ci occuperemo: 

  1. Aziende piccole e disorganizzate. In Italia nemmeno il 2% delle imprese agroalimentare ha più di 50 dipendenti, contro l'oltre 10% della Germania o l'oltre 4% della Spagna. Questo grandissimo numero di micro imprese, ovviamente, provoca gravi problemi di organizzazione e competetività. 
  2. Propensione al campanilismo. Come in tutti gli altri settori, le aziende italiane tendono a concentrasi poco sui mercati internazionali e, al limite, provano a spostarsi principalmente nei mercati confinanti. Questo provoca, ovviamente, un gap nelle capacità di esportazione internazionale e una chiusura automatica all'accesso di mercati lontani e molto più remunerativi. Questo si riflette anche sulla piattaforme distributive: mentre all'esterno le grandi catene sono internazionali, le grandi catene italiane (come Esselunga) si concentrano sui clienti italiani. 
  3. Numero troppo elevato di prodotti. Il problema della grandissima varietà di prodotti italiani è che mette a rischio la capacità di comunicare le qualità dei vari prodotti. L'esempio lampante è in campo vinicolo: L'Italia, a questo livello, se la combatte con la Francia in ambito internazioanle. Tuttavia, la Francia ha appena 20 qualità di uve rilevanti commercialmente all'esterno, mentre in Italia esistono oltre 600 tipologie di uve autoctone. La grande capacità di scelta dei clienti può trasformarsi in un'enrome confusione decisionale. 
  4. Sottoproduzione. Un altro grave problema dell'export agroalimentare italiano è la grossa sottoproduzione rispetto alla grande richiesta a livello internazioanale. Questo provoca non solo una crescita dell'Italian Sounding, ma anche ad una crescita del proezzo dei prodotti e quindi ad una maggior difficoltà di vendita.

Come superare questi problemi? Da soli è difficile, ma oggigiorno si può provare con l'avvio di un'attività di vendita online.

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