Come abbiamo visto, il fenomeno della falsificazione di prodotti agroalimentari Made in Italy esportati nel mondo esiste ed è anche molto imponente. Il perchè questo fenomeno esista, oltre il semplice "vogliono fare soldi con un marchio", è un insieme di diversi fattori.

In primo luogo, ci sono tantissime persone intorno al mondo che comprano Made in Italy. Secondo uno studio, infatti, ci sarebbero oltre 1,2 miliardi di persone al mondo che comprano almeno un prodotto agroalimentare italiano all’anno. Un'altra indagine, realizzata nagli Stati Uniti d'America, ci dice che l’Italia figura è al primo posto come paese di origine dei prodotti alimentari più ricercati.

Il fascino del cibo italiano è irresisistibile ed in continua ascesa, tanto che la provenienza italiana del cibo pare che rappresenti, per i consumatori esteri, garanzia di qualità del cibo e di sicurezza sanitaria dell'alimento, un fatto che sta ampliando i consumi di cibo italiano presso le classi più abbienti in Paesi con problemi di inquinamento e danni all'agricoltura locale (come la Cina o altri paesi del sud-est asiatico). 

L'irresistibile richiamo del Made in Italy

 L'insieme di tutte queste caratteristiche e di questi fattori portano ad un'enorme domanda del prodotto Made in Italy italiano, una domanda così grande che è difficile soddisfarla tutta, specialmente nel caso di prodotti particolari (Piennoli del Vesuvio, Lardo di Colonnata, Colatura di Alici di Cetara...solo per fare degli esempi).

I produttori nazionali, attualmente, non riescono a soddisfare tutta la domanda, non riescono a soddisfarne nemmeno la metà, ed è per questo che un potenziale mercato da 150 miliardi di euro si divide in un mercato "ufficiale" di oltre 40 miliardi e uno di prodotti falsi di oltre 100 miliardi. 

 La diretta conseguenza è che esiste, attualmente, un potenziale mercato di oltre 100 miliardi di euro che non attende altro che qualcuno entri in campo e venda del vero Made in Italy. Oggigiorno, che si può tranquillamente fare online, è quasi un delitto non farlo.

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