L'export di uova rigorosamente italiane nel resto del mondo ha fatto registrare nel corso degli anni numeri incoraggianti. Un incremento significativo si segnala, in particolare, nel settore delle uova biologiche, che va ad impreziosire notevolmente il contributo fornito già dai produttori "tradizionali" di questo alimento sano e importante per la cucina non solo tricolore.
Tra i maggiori consumatori di uova italiane annoveriamo diversi Stati europei: Danimarca e Portogallo contribuiscono, infatti, ad arricchire i produttori nostrani di uova, assieme ad USA, Asia ed Africa.
L'esportazione di uova è regolamentata non solo dalle inossidabili norme igienico-sanitarie dettate da UE e Paesi extra-europei, ma anche da rigidi obblighi legati all'etichettatura che accompagna il prodotto.
Le confezioni di uova devono essere infatti accompagnate da apposita etichettatura, sulla quale devono essere riportate le seguenti informazioni: tipo di allevamento (segnalato da un codice: 0 per biologico, 1 all'aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie); Stato in cui l'uovo è stato deposto; codice Istat del Comune; sigla della Provincia; codice distintivo dell'allevatore.
Altre informazioni riportate dall'etichettatura sono: categoria dell'uovo (A e B a seconda che siano per il consumo umano o per quello industriale); peso dell'uovo (S, M, L ed XL).
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